mercoledì 7 novembre 2012

Requiem per Acam


Pochi giorni fa il sindaco della spezia massimo Federici, i sindacati cgil cisl e cisal e l'assessore Natale hanno firmato un accordo per il salvataggio di acam.
Stando a quel che riporta la stampa con questo accordo si tirerà nel cesso lo spirito referendario perché quando si scrive che la proprietà si impegna a mantenere una partecipazione pubblica nei servizi idrici si dice anche implicitamente che ve ne sarà una privata.
Non solo ma sempre a quanto si legge i sindaci proprietari (ma sarebbe meglio dire azionisti) da una parte accettano di veder ridotto il numero di componenti dei c.d.a. al minimo previsto dalle norme, il che di per sé può essere un bene ma devono avviare le procedure amministrative per la realizzazione di due discariche.
Pare che una delle discariche sarà Saturnia, io mi chiedo in che modo si intenda tradurre in fatti questa ipotesi visto e considerato che lo scorso aprile il Ministero indicava per Saturnia un percorso preciso: messa in sicurezza e bonifica. Dopo queste due operazioni è prevista una conferenza dei servizi e solo a questo punto è possibile presentare un progetto per usi successivi che svincoli l'area. 
Tempo minimo necessario per tutto questo due anni.
Delle due o le discariche si faranno altrove o l'accordo resterà sulla carta.
Altro impegno a carico dei Sindaci e dei comuni azionisti sarà cercare lavoro per Acam e alle società del suo indotto.
Non solo, i Sindaci e i comuni azionisti si dovranno anche sobbarcare i lavoratori di Acam in esubero: esubero non quantificato ovviamente.
I Sindaci dei comuni debitori (che poi sono sempre gli stessi che sono azionisti e proprietari) si impegnano anche a saldare il dovuto nel più breve tempo possibile (20 milioni di euro).
Non solo, i contratti di servizio ambientali verranno "adeguati" secondo criteri di sostenibilità economica e finanziaria.
Questo piano di ristrutturazione del debito è una Waterloo per i comuni spezzini che lo hanno sottoscritto o che lo sottoscriveranno perché prende loro tutto e non concede nulla.
Verrebbe da chiedersi come una azienda che per essere salvata dovrà avere un impatto così pesante sulla provincia abbia potuto solo a febbraio scorso elargire 800 mila euro di premi come si può leggere in questo articolo .
Inoltre questo piano sarà di difficile attuazione: le discariche non si faranno tanto facilmente. I comuni non hanno soldi per assumere nessuno e tanto meno hanno la possibilità di pagare il debito che hanno verso Acam in tempi brevi.
A cosa serve quindi questo accordo? In poche parole a scaricare un barile molto scomodo. Quando Acam manderà a casa il personale in esubero (e sospetto saranno più dei 162 di cui si parla ora) Acam, la giunta spezzina e i sindacati, ora sotto forte pressione potranno dare la colpa ai comuni se non riassorbiranno la disoccupazione che si verrà a creare. I lavoratori si troveranno divisi, a macchia di leopardo, perché per alcuni certi comuni troveranno anche una soluzione, mentre per altri no. Questo toglierà forza alle loro proteste (che a quel punto Acam e la giunta spezzina potranno rimbalzare verso altri bersagli). 
E cosa accadrà ad Acam? Questa previsione è facile da stilare. La giunta Federici II non ha mai abbandonato la strada dell'accordo "segreto" Acam-Hera nella sua sostanza. Quell'accordo prevedeva la suddivisione di cam in due newco spa e la cessione a privati di quote. Se si rilegge il piano di salvataggio per il 2012 presentato dai vertici di Acam la sostanza rimane la stessa e anche quest'ultimo accordo contempla l'ingresso di privati o altre S.p.A. 
Che poi si chiamino Hera, Iren o Veolia, per scoprirlo non resta che attendere.




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