lunedì 5 ottobre 2015

Rugolamerda vs Leccaculo - primo torneo regionale a 5 Stelle

Davvero volete che il prossimo titolo del Secolo XIX assomigli a quello di questo post? Se è così direi che in Liguria si è iniziato col piede giusto. 
Passo spesso per, e mi ritengo, una delle voci più critiche del Movimento 5 Stelle. 
Tuttavia credo che un gradino più in basso di dove si è giunti il 3 a Genova sia difficile scendere eppure sono quasi certo che saremo capaci di farlo.
Già vedo le prime avvisaglie delle opposte tifoserie: da una parte chi osanna e santifica a prescindere i consiglieri regionali e sarebbe capace di giustificare qualunque decisione della compagine ligure e dall'altra chi nella foga di esporre dubbi, rimostranze, perplessità e critiche mescola tutto in un polpettone che ottiene come unico effetto di far perdere di vista i singoli problemi e le eventuali soluzioni.
Vogliamo davvero estremizzare gli opposti? 
Vogliamo davvero lasciare il Movimento 5 Stelle Liguria nelle mani di improvvisati capi ultras?
Perchè, sappiatelo, è questo il rischio che si corre. Come negli stadi, anche in politicase si estremizza non sono le società calcistiche o i giocatori
a comandare, ma i capucoli delle curve e più li si foraggia e più è facile che la situazione sfugga di mano.
Forse se la smettessimo tutti di parlare per slogan (ma proprio tutti) si potrebbe ricominciare a comunicare e a fare qualcosa di simile a quello che mi ero proposto io candidandomi alle regionali (se è ancora online la graticola dovrebbe essere visibile): organizzare il M5S sul territorio con strumeti non improvvisati, parziali e lasciati alla buona volontà del singolo consigliere o gruppo.

Serve trasparenza, ma una trasparenza organizzata perché è l'unica garanzia per tutti: eletti e non, attivisti e simpatizzanti, ma sopratutto per i Cittadini che vedrebbero un Movimento reattivo e coerente. L'alternativa è un microcorrentismo occulto. Una riffa continua per vedere i problemi del proprio territorio affrontati a scapito di quelli di qualcun'altro
Dotiamoci in fretta degli strumenti necessari a raccogliere la voce dei Liguri e a darle peso. Ridiamo dignità all'attivismo, quello vero, che non appare magari nella foto ricordo.
Si dia una forma alle riunioni territoriali perché la Liguria è vecchia e la rete è uno strumento fortemente limitativo nell'esercizio della democrazia partecipata.
Si stabilisca un patto chiaro tra chi è eletto e chi è attivo sul territorio, in modo che si sappia  con certezza chi decide cosa.
Le energie sul territorio ci sono ancora. La Spezia è un esempio di come il confronto contiunato con i cittadini possa generare e mantenere partecipazione anche lontano dai periodi elettorali, ma se si prosegue sulla china che si è presa l'unico risultato che si otterrà sarà l'allontanarsi di un numero sempre maggiore di attivisti e simpatizzanti e si aprirà la strada a catechizzatori globe trotters da quattros soldi il cui unico intento è ingrassare il proprio ego e non il bene comune.
Sui singoli temi sollevati a Genova tornerò più avanti. Ora gli animi sono troppo "caldi" e ogni mia parola potrebbe essere strumentalizzati dalle opposte tifoserie. ed è l'ultima cosa di cui c'è bisogno adesso..


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