domenica 17 marzo 2013

Il voto trasparente

Il voto trasparente è l'unico voto veramente democratico in questo momento in Italia. In altri tempi, in altri momenti della storia, la segretezza nell'esprimere la propria opinione poteva fare la differenza tra vivere e morire, ma oggi per fortuna nostra non è più così.
Al nostro tempo, con le tecnologie che permettono di rendere in tempo reale tutti partecipi di una decisione, di sentire e vedere in faccia chi prende una posizione, la segretezza è più un'arma nelle mani degli avversari politici che uno strumento di garanzia.
Questo, secondo me, è vero sopratutto quando chi vota lo fa a nome di altri, quando è un "eletto". Un voto trasparente in questo caso costringe a metterci la faccia. 
Se quello che dico può suonarvi strano, vi invito a andare ad assistere a un qualunque consiglio comunale. I consiglieri votano in modo palese e chiunque può (e secondo me deve) andare a chieder di conto della decisione presa, a chiedere che venga motivata una scelta.
Io non sono a Roma, se ci fossi stato ieri sarei uscito dall'aula. Non perché io reputi Grasso sullo stesso piano di Schifani, ma perché una volta che il mio candidato avesse perso è giusto che sia appannaggio di chi ha sostenuto Grasso e Schifani decidere chi dei due eleggere. Io ho già democraticamente perso la mia battaglia a quel punto.
Sarei uscito per coerenza al principio di voto trasparente in cui credo, perché solo uscendo avrei potuto astenermi, dichiarandolo in modo verificabile per chi mi ha eletto.

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