giovedì 4 aprile 2013

Lo schiaccia bottoni


Anche oggi non ci facciamo mancare la polemica quotidiana. E' uscita sulla stampa una intervista al cittadino in Parlamento Tommaso Currò, le cui prese di posizione daranno nuovi spunti e soddisfazioni al giornalettismo cartaceo e non.
Anche oggi non facciamo mancare cartucce alla disinformazione privata a debito pubblico, dandogli agio di non parlare dei problemi degli italiani e fornendogli la possibilità di distrarre l'attenzione verso l'annoso problema: "cosa farà Grillo contro il o i dissidenti di turno".
Alcune prese di posizione di questo nostro deputato sono alquanto originali, 
ad esempio, il dire che non ha senso andare a una riunione con il proprio capo politico. 
Eppure negli impegni presi, non più di due mesi fa, anche lui ha accettato di riconoscere Beppe Grillo come capo politico del movimento di cui fa parte.
Questa posizione, unita al "venga lui qui in Parlamento" sa tanto di prova di forza priva di significato. 
Non è il rispetto del Parlamento in gioco e non sta scritto da nessuna parte che un movimento o un partito, per discutere o prendere una decisione interna, debba ritrovarsi nei palazzi di Roma. 
Scorrendo la sua intervista, leggo poi farneticazioni riguardo una lesa "personalità politica" e il non voler essere degli schiaccia bottoni conto terzi.
Sinceramente, io quando sono andato in giro per la Liguria, in campagna elettorale, a incontrare i cittadini che poi ci hanno votato, ho detto più volte che in Parlamento sarei stato un terminale di una rete.
Questa idea rappresenta uno dei cavalli di battaglia del movimento, discutibile quanto vogliamo, ma non una trovata dell'ultimo minuto o una realtà celata e occulta. 
Quando si sostiene di non voler essere uno schiaccia bottoni conto terzi sarebbe bene specificare cosa si intende dire, perché i "terzi" che in questo caso sono i cittadini, potrebbero anche aversene a male, visto quello che si è loro promesso.
Forse qualcuno non ha preso abbastanza sul serio gli impegni sottoscritti prima del voto.
Ora, non so se la "personalità politica" si mantiene andando in quel posto alle promesse elettorali fatte. Io ritengo di no.
Noi ci siamo proposti agli elettori asserendo che non avremmo fatto alleanze ma che avremmo valutato le singole idee in fase di votazione. Questo comporta che per noi l'unico confronto possibile con le altre forze politiche è nelle commissioni e quando si vota nelle aule di Camera e Senato.
Ci siamo anche proposti come terminali di una rete di persone e come portavoce dei cittadini, con la promessa di portare le loro istanze in modo il più diretto e trasparente possibile nei palazzi. 
Sappiamo bene cosa dice la Costituzione in termini di libertà di mandato degli eletti. Ma se è comprensibile che persone esterne al movimento non concordino con i vincoli di mandato a cui noi intendiamo attenerci, sorprende che questo impegno venga disatteso da chi lo ha accettato meno di due mesi fa.
Questa dichiarazione di Currò giunge a ridosso di un voto online per decidere il nome del Presidente della Repubblica che il Movimento andrà a proporre attraverso i suoi portavoce in Parlamento.
La rete darà una indicazione, noi da casa sceglieremo un nome e se al cittadino in Parlamento Currò questo nome non piace o non lo condivide cosa farà? Si appellerà alla libertà di mandato?
Forse farebbe bene a fare un esamino serio di coscienza.
Gli 8 milioni di voti sono stati dati alle idee e a una speranza: tra queste idee vi erano anche dei vincoli e la speranza era quella di mandare quanti più di questi signori a casa. 
Solo dopo questa idea e questa speranza i cittadini hanno votato me o lui.
Per evitare di prestare ancora una volta il fianco a discorsi su diktat dall'alto sarebbe il caso che una volta tanto fosse la base del movimento a prendere una posizione e a chiedere ai nostri portavoce una presa di coscienza delle proprie responsabilità e degli impegni sottoscritti prima del voto.


3 commenti:

  1. mi meraviglio come si possa cambiare idee così in fretta.
    questi dissidenti dovrebbero essere cacciati dal M5S

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  2. Non è questione di cacciarli o meno, che una parte di eletti si dimostrasse inaffidabile lo aveva previsto anche Grillo, se ricordate ha parlato di un 10% fisiologico. Currò probabilmente confluirà nel Gruppo Misto, avrà diritto al 100% degli emolumenti, inizierà la sua carriera di "onorevole". Come lui potranno farlo anche altri, non è facile resistere alle lusinghe della politica e ai suoi privilegi quando se ne entra a far parte. Ma l'aspetto più interessante della questione è quello che pone Fabio in conclusione del suo intervento: la base del movimento dovrebbe prendere posizione, aggiungo io, non solo su Currò ma anche su altri temi, anche più importanti. Il candidato PdR verrà scelto on line dagli iscritti (ma non tutti, solo quelli al 31/12/12) ma quando avremo finalmente una piattaforma di discussione e votazione certificata, sul modello Piraten? Senza di essa le decisioni nel Movimento vengono prese, inevitabilmente, da un gruppo (troppo) ristretto di persone. Non sono i commenti su Facebook o sul Blog che possono sostituire la discussione democratica. In conclusione, Currò cacciamolo pure, ritengo anch'io che vada espulso, ma cacciamolo dopo una votazione trasparente degli iscritti.

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  3. Bravo Fabio... ottimo intervento! Condivido su Currò... ma, come ha molto spesso, affermato Grillo, ci sta... è e sarà fisiologico... fa parte del gioco, dell'inesperienza, della novità.... come tutto....
    Mauro, ritengo il sistema di votazione degli iscritti, al momento, criticabile, discutibile (ovviamente), ma giusto per evitare interferenze improvvise... Le decisioni del Movimento vengono prese da un gruppo, inizialmente ristretto, ma piano piano sempre più ampio... ad ogni votazione aumenta la scadenza... in modo da aumentare il numero dei votanti, senza interferenze esterne che possano inficiare il voto dei veri iscritti... Condivido con te che i commenti su Facebook lasciano il tempo che trovano.... E ritengo pure che, come i nostri amministratori locali, che rimettono il mandato ogni 6 mesi, lo debbano fare anche i nostri parlamentari.... come Currò... ;-)

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