martedì 9 aprile 2013

Tagliare gli alberi è antiquato e dannoso


A breve l'amministrazione di Lerici emulerà quella spezzina, nel suo piccolo si intende, e darà il via al taglio di alberi sul territorio comunale. 
I "prescelti" per dare il via alle danze sono i pini della Marina di San Terenzo, rei di aver rovinato l'asfalto della piazzetta in cui dimorano da oltre 50 anni.
Sospetto siano solo i primi di una lunga serie di tagli e riplantumazioni (la pezza dietro cui le amministrazioni di centro sinistra si nascondono quando fanno qualcosa di scarsamente ecologico). 
La scusa con la quale si procederà all'abbattimento è la solita di sempre. Le radici dei pini sono superficiali e creano gobbe o sfondano l'asfalto.
A mio avviso, per quanto l'osservazione sia banalmente vera, l'abbattimento è una scelta sbagliata, miope e dannosa.
E' sbagliata, in quanto il taglio dei pini non risolve il problema di una mancanza cronica di manutenzione. Mancanza che non riguarda solo la piazzetta della Marina di San Terenzo, ma anche la passeggiata del lungo mare di Lerici (dove probabilmente calerà in seguito la scure, anzi l'accetta, dei nostri amministratori). Basta percorrere i giardini di Lerici per accorgersi che non è solo la presenza dei pini a determinare gobbe e avvallamenti, ma il nostro lungomare soffre di un abbandono a se stesso da diversi anni e dove non c'è manutenzione i beni comuni si deteriorano.
E' anche una scelta miope, in quanto guarda solo al breve periodo. Risolve temporaneamente un problema (le gobbe sull'asfalto) me getta le basi per altri guai. Infatti o la scelta sarà di non piantare altri alberi o qualunque pianta si deciderà di riplantumare avrà le sue peculiarità che nel lungo periodo verranno fuori e se si continuerà a non fare manutenzione saremo daccapo.
Infine, ultimo ma forse più importante, è una scelta profondamente dannosa. I pini sono una risorsa, sono piante storiche, abbelliscono e rendono particolare la Marina di San Terenzo, quanto la passeggiata di Lerici e andrebbero, solo per questo, preservati e valorizzati.
Qualcuno dirà, si, ma le radici, le gobbe sull'asfalto, le cause se uno inciampa, questi problemi come li risolvi.
Esistono soluzioni alternative sperimentate da anni con successo negli Stati Uniti e nel nord Europa. Soluzioni che permettono di prevenire e attenuare il problema delle radici emergenti che andrebbero quanto meno prese in considerazione. In alcuni casi si usano tessuti geotessili, imbevuti di principi diserbanti posti sotto l'asfalto e ai lati della buca di impianto per fermare lo sviluppo orizzontale delle radici. 
Si può pensare di creare sotto l'asfalto uno strato isolante di sabbia e pietrisco, ostile alla loro crescita. Si può valutare se rialzare leggermente il piano stradale e ricorrere a pavimentazioni fatte di materiali porosi e autobloccanti.
La tutela del patrimonio arboreo cittadino può diventare l'occasione per una riprogettazione degli spazi che tenga conto della presenza degli alberi e tragga beneficio dal valore aggiunto che offrono.
Per i più scettici riporto sotto la foto di uno dei pini più maestosi che abbiamo sul nostro litorale. E' uno dei pini dentro la Spiaggia del Lido di Lerici e la sua mole è tale da svettare fin sopra la passeggiata rialzata e far dono della sua ombra alle panchine pubbliche dietro lo stabilimento. Una aiuola adeguata, una pavimentazione degna di questo nome e, sospetto, una manutenzione dignitosa da parte dei gestori della struttura hanno contribuito a tramandarlo di generazione in generazione e far si che tutti possano ancora godere della sua bellezza.


Tagliare alberi va inoltre in direzione opposta all'indicazione fornita dalla legge 10 del 2013, approvata definitivamente dalla Commissione Ambiente del Senato lo scorso 21 dicembre. Per la prima volta in Italia da oggi è legge dello Stato la tutela degli alberi monumentali: i Comuni dovranno censirli e chi ne provoca il danneggiamento o l'abbattimento dovrà pagare fino a 100 mila euro di sanzione.
Le nuove norme riguardano in generale lo sviluppo del verde urbano e prevedono, tra l'altro, l'istituzione di una Giornata nazionale degli alberi il 21 novembre di ogni anno, l'obbligo per i Comuni di rispettare standard minimi in materia di verde pubblico per abitante, misure per favorire la creazione attorno alle città di 'cinture verdi' e soluzioni architettoniche innovative quali le coperture a verde sui lastrici solari e sulle pareti degli edifici.
La scelta di abbattere alberi dovrebbe essere in definitiva l'ultima spiaggia a cui una amministrazione si rivolge, dopo aver tentato altre vie possibili e alla lunga più appaganti. Azionare la motosega è facile, alla Spezia si definisce ormai "Ruggite" questa tendenza, in onore del vice Sindaco con il vizietto del colpo d'ascia. 
Più difficile e faticoso è avere una visione di ampio respiro che spinga a valutazioni più approfondite prima di prendere decisioni irreversibili. 

1 commento:

  1. Il taglio degli alberi continua senza soste anche a Spezia. Ogni albero tagliato ha un costo per l'amministrazione, ogni piantina messa a dimora al suo posto ha un altro costo aggiuntivo. Mi chiedo se tutto questo giro di denaro non nasconda una motivazione occulta. Secondo me la magistratura dovrebbe indagare sulla questione. Non sarà il caso di approfondire gli accertamenti sulle procedure di appalto ed eventualmente fare un esposto? Secondo me li prendiamo con le mani nel sacco.

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