martedì 26 maggio 2015

La lista che non c'è



Lista 5 stelle si, lista 5 stelle no
Il voto per le amministrative a Lerici si avvicina e quando giro per il paese sono in molti a domandarmi come mai non mi sono candidato e come mai non è presente una lista a 5 Stelle. Alcuni miei detrattori, i soliti tromboni scoppiati, ci ricamano sopra, visto il mio attivismo storico nel Movimento. Sarà bene quindi ripercorrere un po la cronologia e spiegare bene, spero una volta per tutte, come mai non sia presente una lista civica che si possa definire tale (almeno per come la intendo io da movimentista) nel panorama politico lericino.
Andiamo con ordine, il 16 febbraio cade la giunta Caluri, come il resto della sua "opera" l'ex Sindaco riesce a scegliere il momento peggiore per il comune per farsi disarcionare (scadenze di bilancio). Ci riesce non solo nei confronti dei cittadini in genere, ma anche per quel che riguarda la possibilità di mettere insieme una lista ben fatta a 5 stelle. In genere a metà marzo Beppe da lo stop alla documentazione per certificare le liste. e l'annuncio sul blog segue di poco la caduta della giunta: 15 marzo è la deadline.
Al di la delle bandiere e bandierine della politica, a me sta a cuore Lerici e il suo territorio. Conoscendo bene le regole del Movimento e cosa significhi in termini di tempo solo radunare la documentazione necessaria alla certificazione, ho subito capito che non c'erano tempo, modo e sopratutto persone valide con cui mettere insieme una lista di 16 nomi da proporre ai miei concittadini.
Rincorrendo e cercando di convincere attivisti e simpatizzanti, a prescindere dalle loro capacità o voglia di candidarsi, avrei potuto mettere insieme sei o sette persone.
Questo non sarebbe stato sicuramente nell'interesse del mio paese: un insieme di nomi raffazzonato e messo insieme alla bell'e meglio.
Ho avuto modo in seguito di comprendere che ero uno dei pochi a pormi un problema simile, ma io sono fatto così, le cose mi piacciono fatte bene o meglio non farne di nulla.
Queste considerazioni, unite al fatto che conosco le difficoltà in cui versa il mio comune e che quindi sono perfettamente consapevole che solo un Sindaco eletto con un ampio consenso potrà avere la forza di battersi per risolvere alcune irrimandabili emergenze mi hanno convinto a scrivere un appello pubblico sulla pagina facebook collegata a questo blog, appello che poi è stato ripreso anche dalla stampa locale.
Inutile dire che i miei soliti afficionados si sono scatenati nelle migliori ipotesi di complotto: "Vistori in vendita al miglior offerente", "è uno scandalo, se lo avesse fatto qualcun altro", ecc.
A fine febbraio ho indetto come Meetup di Lerici un incontro che ha avuto un buon riscontro di partecipazione. Ci siamo incontrati nella saletta dello Shelley che la proprietaria ha gentilmente messo a disposizione, per spiegare la situazione, per ragionare su quali scenari si aprissero e sulle emergenze e le cronicità del nostro territorio..
Ho in modo chiaro e esplicito spiegato che non c'erano i tempi tecnici per dare a Lerici una lista 5 Stelle che lo fosse di fatto e non solo di nome; ho altresì chiarito che non sono il tipo da liste a finte stelle per "marcare il territorio" con una lista di testimonianza: mi piacere risolvere problemi, non passare le giornate a chiacchierarne.

L'idea di una lista civica di ampio respiro
Restava a mio avviso aperta una strada, quella di lasciare Movimento (e sopratutto il Meetup di Lerici) fuori dall'agone politico ma come cittadino di adoperarmi singolarmente, coerentemente con l'appello che avevo fatto, perché nascesse una realtà civica in grado di fornire davvero risposte (e quindi proporre soluzioni) a Lerici e ai suoi problemi.
Solo nei giorni successivi altri hanno dato segnali che andavano apparentemente nella stessa direzione. Aldo Sammartano, all'incontro messo in piedi da Marco Pagano sempre allo Shelley e Bernardo Ratti subito a ruota hanno dato una loro disponibilità, indipendente dal mio appello, a cercare di assemblare una realtà civica.
Da li in poi sono successe molte cose, tranne quella che mi aspettavo e cioè di ricevere un contatto per iniziare a lavorare per trovare le persone migliori, che per me vuol dire più preparate, a risolvere i problemi del mio comune.
Le cose sono andate un tantino diversamente.
Non intendo andare a discutere del tempo che gli altri hanno perso alla ricerca di accordi illusori. Sta ai soggetti direttamente coinvolti parlarne e in parte lo hanno già fatto. Mi preme far capire bene che nel frattempo ho continuato a muovermi e ragionare da persona del Movimento.
Man mano che passavano i giorni ricevevo contatti di persone interessate a darsi da fare, semplici cittadini che non ne possono più di vedere la situazione in cui versa il nostro comune.
Ho cercato quindi di creare le condizioni affinché questo nucleo di persone potesse fungere da baricentro per portare le diverse realtà attorno a un tavolo.
Non entro nel dettaglio dei diversi incontri, ma ci tengo a sottolineare che i giorni passavano e non vedevo se non da parte di alcuni la volontà di stringere i tempi (uno di questi è Bernardo Ratti, a cui devo riconoscere che ha provato alla sua maniera fino all'ultimo a cercare una mediazione).
Alla fine ero riuscito a radunare quasi il numero minimo di persone per mettere insieme una lista di nomi validi, per dire quanto alcuni hanno latitato e quanto tempo è stato lasciato trascorrere inutilmente.
Alla fine è stata mia l'iniziativa per mettere fine a una pantomima che si trascinava da troppo tempo. Ho inviato a tutte le persone interessate a darsi da fare attivamente (leggi mettendoci la faccia, candidarsi), una mail nella quale invitavo tutti ad un incontro per individuare non solo un possibile candidato Sindaco che guidasse una lista civica, ma possibilmente anche le 16 persone che lo avrebbero accompagnato nell'arena politica.
Evidentemente la mia mail non è stata letta con la dovuta attenzione


Il ruolo della Lerici vive nel fallimento dell'iniziativa
La sera dell'incontro sono intervenute ben più persone rispetto a chi intendeva candidarsi (alcuni dei presenti hanno chiarito subito la cosa, altri solo a fine serata). Ogni gruppo avrebbe dovuto portare la proposta di un nome, se lo aveva individuato al proprio interno e la disponibilità al dialogo per cercare insieme la soluzione migliore.
Il gruppo che ho radunato io proponeva come candidato Sindaco Davide Neri.
Davide è un lericino di ritorno, nipote di Neri, il barbiere che tutti ricordano per il mandolino che suonava spesso in accoppiata con Baracco alla chitarra: uno dei personaggi del paese che molti anziani ancora ricordano. Davide può vantare un curriculum professionale impressionante: una Laurea in Scienze Politiche Internazionali, una specializzazione in marketing strategico e un Master Economia Aziendale & Management. Parla correntemente 5 lingue e si occupa di distribuzione e logistica. E' uno che per mestiere porta prodotti italiani all'estero, e a mio avviso (e non solo mio) aveva esattamente le caratteristiche che servono per rilanciare Lerici, sapendo dove reperire le risorse, viste le casse vuote che ci ritroviamo.
Gli altri gruppi intervenuti sono stati gli ex Uniti per Lerici, le persone che sostenevano Bernardo Ratti nel 2012, Stefano Silva e alcuni dei soci fondatori della Lerici Vive.
Al contrario di quanto fatto dal sottoscritto, che aveva segnalato con largo anticipo (un 10 giorni prima, unitamente all'invito all'incontro) la decisione presa dal nostro gruppo su chi sostenere, fino alla sera dell'incontro non si sapeva nulla o quasi sui nomi proposti dagli altri.
Fino a due giorni prima Paoletti sosteneva di avere problemi personali pesanti che gli impedivano di dedicarsi con la necessaria energia a una candidatura. Dal gruppo di Ratti erano giunte diverse idee ma nulla di definitivo. L'unica certezza era che Silva sosteneva Silva.
Dire che la Lerici vive, rappresentata dai soci fondatori presenti, ha pesantemente contribuito al fallimento della serata, nel momento più delicato, è usare un eufemismo.
Il loro intervento è stato in favore della candidatura di Paoletti, sulla base di una riunione fatta dopo aver ricevuto l'invito. Alcune delle persone presenti in sala, soci della Lerici Vive, ma non fondatori, sono rimasti stupiti dall'annuncio dell'appoggio a Paoletti così è venuto fuori, anche se sottovoce, che non era stata convocata alcuna riunione dei soci, ma che i soli soci fondatori avevano deciso. (7 persone su 70) e che all'associazione sarebbe stato portato il solo nome di Paoletti. Inutile dire che per uno abituato alla democrazia dal basso tutto questo suona come una bestemmia in chiesa..
E' sufficiente vedere chi sono i soci fondatori e quanti di loro si sono candidati in seguito per capire, col senno di poi, che la associazione è stata un mero artifizio elettorale nato con l'unico scopo di sostenere un qualunque candidato fosse stato proposto dagli ex Uniti per Lerici.
Se non credete a questo primo indizio ve ne do un secondo. L'associazione è nata a novembre del 2014. Le persone che l'hanno fondata sono le stesse che col sottoscritto hanno fondato in precedenza il comitato Aredene e spiage. Il cui nome è nato da una idea di Carlo Colombini e di cui ho contribuito a scrivere circa l'80% degli scopi.
Bene, dell'esistenza dell'associazione sono stato informato solo a febbraio inoltrato. Ero troppo politicizzato per essere coinvolto in precedenza.
Terzo indizio della cattiva fede di questa iniziativa. Nel momento più delicato della serata uno dei fondatori della Lerici vive ha insultato pesantemente Bernardo Ratti perché tra le varie candidature presenti era stata avanzata anche la sua.
Posso dire con sicurezza che questo è stato il momento cruciale della serata. Di li a poco Ratti e i suoi sostenitori hanno via via lasciato la riunione.
A un certo punto della serata mi è stato chiesto di fornire un metodo per prendere una decisione. Su questo vorrei spendere qualche parola. Nel movimento in genere si tende a dialogare o anche a discutere in modo animato fino a quando non si trova una soluzione quanto più condivisa.
Di sicuro non avrei mai proposto una votazione, dato che non aveva alcun senso. Bene, pensate che qualcuno della Lerici vive ha suggerito una conta per gruppi.

The days after
Nei giorni successivi ho preso le distanze da qualunque iniziativa portata avanti dal duo Lerici Vive è ex Uniti per Lerici (si era aggiunto anche Silva come singolo individuo per essere precisi). Ho ricevuto molte telefonate in quei giorni, molti tentativi per persuadermi a partecipare, ma l'iniziativa non aveva più alcun senso dal mio punto di vista.
Avevo lavorato per creare un vasto fronte civico non una ristretta elite autoreferenziale. Inoltre dopo aver toccato con mano il concetto di democrazia di certe persone mi ero persuaso che un progetto di quel genere non aveva i requisiti per rispondere alle esigenze di Lerici.
La piccolezza di certi individui l'ho potuta constatare appieno solo nei periodi successivi. Sono state messe in giro diverse meschinerie sul mio conto, come ad esempio che non ero riuscito a candidarmi e quindi avevo il dente avvelenato.
Niente di più falso, mi sono ben guardato dall'accettare una candidatura che se avessi voluto mi sarebbe stata servita su un piatto d'argento.
Qualcuno sentiva con forza la necessità di accaparrarsi almeno una parvenza di identità grillina e la mia presenza sarebbe stata molto utile.
Peccato, per me nel momento in cui l'unica lista civica coinvolta si era tirata indietro (quella di Ratti) era venuta meno una delle condizioni necessarie a dare un significato all'intero progetto.
Spero che questo lungo post sia utile a quanti ancora oggi non sanno e mi domandano spiegazioni.
Per quanto mi riguarda sto già lavorando per il dopo elezioni. Inutile dire che appoggio la persona che avevo proposto come candidato Sindaco, visto che ha deciso di mettersi in gioco per il bene del Comune, insieme a Valentina Muzio, altra persona di rara capacità, oltre che onestà e trasparenza, ma il mio pensiero è già oltre il 31 maggio. Voglio dedicarmi a progetti concreti perché di chiacchiere ne ho sentite fin troppe.

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