lunedì 27 maggio 2013

Errare Humanum Est

Inutile negarlo. Le urne delle amministrative, nel 2013, ci dicono impietosamente che il consenso dei cittadini nei confronti del movimento ha subito un arretramento. I motivi alla base di questi risultati non sono univoci. Le amministrative non sono le elezioni politiche e la prima cosa che un cittadino vuole dal proprio Sindaco è che sappia risolvere i suoi problemi, o che almeno dia la sensazione di saperlo fare. Per cui in alcune realtà un risultato poco confortante può derivare dall'aver scelto un portavoce che non ha fatto breccia nella cittadinanza.
Un risultato così generalizzato però ha altre origini, almeno in parte, che non trovano spiegazioni su scala locale. La campagna di denigrazione continua nei confronti del movimento evidentemente paga e, siccome degli assenti si parla sempre con più facilità, la nostra assenza dal mass media tradizionale per eccellenza, la televisione, ha avuto senza dubbio il suo peso. Non più tardi di ieri a "In Onda", in pieno silenzio elettorale, in un servizio che non riguardava direttamente i partiti, veniva citato il movimento 5 Stelle come voto di protesta,  facendo passare il messaggio implicito che non si vota il movimento se non per protesta. 
Questo è solo un esempio, la punta dell'iceberg, di quanto ci è stato scagliato addosso, in modo bipartisan, da destra e sinistra e dalla stampa che non riesco a definire in altro modo se non serva.
Sarebbe altresì disonesto intellettualmente e poco obiettivo non ammettere che quello che si ottiene è in parte conseguenza delle azioni che si compiono, o in questo caso, della bontà o meno del lavoro che si sta facendo.
Questo è stato vero in positivo per il risultato delle politiche. Il boom del movimento è alle nazionali è stato certo dovuto a Beppe e alla sua infaticabilità nel girare l'Italia per incontrare persone e coinvolgerle nel rinnovamento che stiamo portando avanti. Ma esso è anche il risultato della fatica e della credibilità acquisita sul territorio dagli attivisti e da chi già era entrato nelle amministrazioni locali. 
Nello stesso modo va ammesso che, in senso negativo, il pessimo risultato di queste amministrative è anche frutto di un lavoro non ottimale a livello nazionale. 
Nessuno intende dare la croce addosso a nessuno. Probabilmente era inevitabile. Siamo un movimento nato su una logica locale e abbiamo avuto poco tempo per realizzare qualcosa che di per se è già miracoloso. 
Ma questo non basta evidentemente e vuoi errori dovuti a inesperienza, vuoi altri fattori (non ultimo un sistema di parlamentarie sicuramente da perfezionare) hanno contribuito a far scemare la fiducia in noi e in quello che stiamo facendo.
Se fossimo un partito tradizionale saremmo in televisione a dire che abbiamo vinto (riescono sempre a vincere, chissà come mai). Ma noi non lo siamo per cui noi abbiamo perso e io penso che questa sconfitta alla fine ci farà bene. Attenuandosi l'odore del sangue gli squali si allontaneranno e chi crede davvero nei principi del movimento avrà tempo di crescere e migliorarsi. 
Lo stesso movimento potrà migliorare i propri meccanismi di partecipazione, di costruzione dei programmi e di selezione (dal basso) dei portavoce.
L'importante è comprendere i propri errori in fretta, ammetterli e continuare a lavorare a testa bassa. 
Ad maiora, semper.

6 commenti:

  1. Caro Fabio, la mancanza di controllo da parte del Movimento sulla formazione delle liste e l'assoluta assenza dello staff per aiutare a risolvere le controversie ed evitare situazione come quelle avvenute ad Imperia, hanno fatto precipitare il gradimento del Movimento! Imperia Politiche 35% Amministrative 8,13% !!!

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    1. Ti espongo quella che è solo una mia opinione personalissima. A mio avviso il calo per i fattori a cui fai riferimento può essere del 5% circa, ma il calo generalizzato a valori intorno al 14% è distribuito in modo uniforme e non credo sia ascrivibile a situazioni locali.
      Ovviamente questa è solo una mia impressione.

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  2. se potessi caro Fabio ti direi che apprezzo molto la tua onestà intellettuale, condita da quelle normali e comprensibili riflessioni mitiganti ( la stampa nemica etc.).
    E' la parte più netta e coraggiosa della tua riflessione, e nei tuoi paraggi non è scontata.Poi, dopo il cappello levato davanti a ciò, ti direi, potendolo fare datosicchè sono fuori da lì, che forse varrebbe la pena di lasciare un angolo del cervello per pensare che forse la NATURA di M5S porta obbligatoriamente a questo.Oggi Crimi sul Corsera da buon ripetitore l'ha detto chiaro. Noi NON siamo costruttori, che per costruire occorre sporcarsi le mani, ma DISTRUTTORI di quanto c'è ( in politica ).E' tutto lì.In questa ottica o si rovescia il tavolo o si diventa inani spettatori.E la gente giudica.E rigiudica. Nel vuoto è facile prendere a destra, sinistra, centro, fra i delusi, ed è anche utile per la democrazia.Ma appena il vuoto comincia a riempirsi da solo, pur con ciò che esserci non dovrebbe, come il governo attuale, il gioco finisce.La gente dice meglio qualcosa che il vuoto.Non piace neanche a me, lo sai.Ma è quello che Grillo ha voluto.Con affetto

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    1. vedi Fulvio, il movimento non inizia e finisce con Crimi, semmai è il contrario..

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    2. Il contrario è "Crimi inizia e finisce con il movimento".
      Ma ancora una volta apprezzo il sussurro.

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  3. Caro Giorgio, io invece condivido quasi completamente quanto scritto da Fabio e sono anzi convinto che il problema non sia quello che evidenzi tu ma piuttosto l'esatto contrario. Penso che questo continuo invocare la presenza di qualcuno che risolva i problemi dei movimenti locali sia un grosso limite. Il movimento, nelle sue realtà locali, deve avere la forza di autodeterminare il proprio futuro altrimenti non riuscirà mai ad affermarsi sul territorio con gli stessi numeri che il movimento ottiene a livello nazionale

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