mercoledì 1 ottobre 2014

Park La Serra - cementificazione in salsa "rossa"

il parcheggio pubblico della Serra

Chissà cosa scriveranno gli archeologi del futuro riscoprendo "vestigia" della nostra società, quando ritroveranno avanzi di silos-auto in cemento armato in posizione panoramica.
Probabilmente penseranno che la nostra "razza" era composta da esseri a 4 ruote dotate di un guscio in metallo che amavano i bei paesaggi costieri e l'aria buona.

Come potrebbero pensare altrimenti, visto che siamo soliti riservare ai parcheggi silos  posizioni che qualunque essere sano di mente dedicherebbe a spazio verde in cui porre qualche panchina, o un amaca su cui riposare e rilassarsi.

A Lerici non vi è un solo parcheggio silos a pagamento o per box auto privati che non abbia vista panoramica, o vista mare. Invece di cercare soluzioni che nascondano gli automezzi e i parcheggi e che valorizzino i bellissimi borghi, creando spazi per le persone si prediligono box privati e cemento quasi che, per non fare due passi in più, si sia diventati noi un accessorio delle nostre auto e non il contrario.

L'ultimo esempio di cementificazione in salsa "rossa", in preparazione è il "Park della Serra".

Dove già esiste un piazzare pubblico con 55 posti ufficiali e una decina ufficiosi le amministrazioni dell'ex Sindaco Fresco e dell'attuale primo cittadino Caluri (non è una battuta, si chiamano proprio così) stanno progettando la costruzione di un silos da 39 box interrati, venduti a privati cittadini di cui una trentina proprietari di seconde case e 52 posti a raso pubblici in superficie.
A lavoro finito ci sarà una perdita di oltre 12 posti auto pubblici. Non solo: dalla delibera di giunta n° 100 del 04-05-12 nella tabella dei costi del progetto esecutivo alla voce “oneri relativi all’ acquisizione dei terreni” la cifra associata è di ZERO euro.
In pratica per chi compra i box il terreno pubblico è mancia. 

Tra le genialate della giunta precedente seguita a ruota dall'attuale vi è anche una contrattistica capestro per il pubblico, a favore del privato. Non sono infatti considerati nei contratti ricarichi sugli acquirenti in caso di costi imprevisti.  
Ora si va verso una nuova perizia geologica e vista la zona sensibile in cui si intende andare a scavare ci saranno probabilmente costi di costruzione ulteriori, non ultima la risoluzione dei problemi di invarianza idraulica.

Altro aspetto ancora più grave è l'assenza di IVA a carico degli acquirenti nel prezzo di acquisto. Ho avuto la possibilità di visionare uno dei contratti e vi è riportato chiaramente che la proprietà pubblica viene ceduta come "bene afferente l'attività istituzionale". 


in pratica è come se il comune dichiarasse che quel bene lo ha utilizzato solo per fini istituzionali, cosa che potrebbe fare se cedesse, ad esempio, un locale di sua proprietà addibito alle riunioni dei comitati di frazione. 

A mio parere il fisco avrà qualcosa da ridire al riguardo. 

In una assemblea pubblica, tenutasi alla Serra a fine marzo scorso, l'assessore ai lavori pubblici mi diede del bugiardo sostenendo che la dicitura sui contratti era diversa, ma come potete vedere nell'immagine sopra le cose stavano come dicevo io.




La strada che sarà interessata dai lavori è inoltre una delle più belle vie panoramiche del mio comune che collega la Serra con Montemarcello. 
Per due anni almeno il tratto interessato sarà fruibile solo a senso unico alternato e questo con tutto che un po più avanti un'altra cementificazione privata e a norma di PUC preveda la costruzione di 30 box, in una località chiamata "la lama" a 200 metri dal Borgo. 

Ora, non per dire, ma quando i vecchi davano nome a un posto non lo facevano mai per caso. Se un posto viene chiamato "la Lama", potrà venire il dubbio che prima di dare permessi di scavo ci sarebbe da riflettere bene?
L'intervento sul parcheggio pubblico, ad ogni modo, andava fatto solo in alternativa a quello del privato. 

Io non credo che questa operazione sia vantaggiosa per i cittadini e gli abitanti della Serra. Dovranno vivere sacrificati per almeno due anni, alla fine dei quali vedranno ridotti i parcheggi pubblici disponibili. Suolo pubblico verrà convertito a costo zero in proprietà private e il rischio che l'intervento crei le condizioni per un dissesto per il paese soprastante non è trascurabile.
E' un intervento che forse favorirà qualche proprietario di seconde case ma che con il ripopolamento dei Borghi collinari e la valorizzazione delle frazioni non ha nulla a che vedere.

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