lunedì 6 ottobre 2014

Perchè in Liguria è tabù parlare di elezioni regionali?

Siamo a ottobre inoltrato, in Toscana si sta viaggiando intorno al ventisettesimo incontro organizzativo per le regionali del 2015 affrontando i due aspetti cruciali della scelta di un metodo democratico, condiviso, per la costruzione del programma (attenzione quindi, non dei contenuti del programma ma di quale metodo utilizzare per realizzarlo) e di come si scelgono i candidati (anche qui raccogliendo proposte sul metodo).
La Toscana è partita da lontano per raggiungere questo risultato. Un meetup comune, condiviso, esistente dal 2009 (mi pare) e sopravissuto agli errori grazie alla perseveranza dei toscani e del fattore tempo, che quando c'è, favorisce le ricuciture e le ripartenze.

Più di una persona mi chiede, fermandomi per strada, a che punto siamo in Liguria e la cosa è alquanto imbarazzante, perché spiegare che, escludendo qualche timido tentativo di aggregazione, siamo ancora a zero spaccato, non è facile.
Già nell'agosto 2013 alla festa del Movimento "Il Golfo sotto le 5 Stelle", a Lerici, avevamo cercato di ritagliare uno spazio condiviso, un punto di incontro aperto a tutti i meetup liguri che volessero partecipare.
Era il terzo anno che realizzavamo la festa e ci era sembrato naturale ricavare un appuntamento di questo genere allargando quello che era stato, nell'edizione del 2012, l'incontro dei consiglieri eletti nella Liguria.
Potete immaginare che fossero molto pochi nel 2012, si è iniziato facendoli sedere intorno a un tavolo all'aperto a raccontare le rispettive esperienze e le difficoltà che incontravano.
Nel 2013 tentammo di coinvolgere non solo i consiglieri delle liste civiche, da cui si ebbe un buon riscontro, ma anche i meetup che stavano cercando di arrivare a costruire liste di li a poco. 

Mai, nel 2013, né tanto meno l'anno prima o in altre occasioni da che io abbia memoria, si è parlato apertamente di lavorare per le regionali future.
Si è sempre cercato di far raccontare ai convenuti le proprie esperienze. Il tentativo portato avanti era per così dire propedeutico a quel che sarebbe potuto seguire: creare un substrato comune, dei link tra realtà fino ad allora divise, ma nessuno ha mai alzato la mano per prendere la parola e proporre di iniziare a discutere di come costruire una casa ligure comune.

Non vi è mai stata una vera continuità se non nel lavoro dei consiglieri comunali per i problemi che li accomunano e che devono affrontare nei rispettivi consigli, anche in questo caso ci sarebbero da fare dei distinguo, ma questo è un altro tema su cui varrebbe la pena di ritornare.

Una buona domanda sarebbe chiedersi come mai nessuno si sia azzardato a sollevare apertamente la questione "regione Liguria". Eppure le realtà liguri nel 2013 per le politiche avevano avuto modo di incontrarsi, conoscersi meglio e collaborare.

Come mai, in Liguria, parlare di regionali pare essere un tabù?

Posso dire con certezza che c'è stata una caccia alle streghe, cammuffata da principi del movimento, pervertendone il significato, a volte anche profondamente. 
C'è chi ha usato la leva del "nel movimento non ci sono strutture intermedie" ben oltre il suo significato originale, perché un conto è creare coordinamenti, un altro collaborare.
C'è chi ha creato terrorismo psicologico per dissuadere le liste certificate dal contribuire alla nascita di un luogo di discussione e crescita comune che fosse adeguato e che ci risparmiasse di arrivare ora a improvvisare in fretta e furia.

Volevi aprire un meetup dedicato alla Liguria?
Allora volevi far diventare il Movimento un partito, dove tu valevi più di uno.


Ti azzardavi a cercare di far incontrare i consiglieri comunali? Magari per parlare di bacino unico del trasporto pubblico o di rifiuti?
Che i consiglieri non si azzardino a mettere il naso fuori dal proprio comune così alla allegra il Movimento su questo particolare argomento, dalla Francia elle rovine lunensi, è stato contrario, si è astenuto ed è stato a favore.. geniale direi.


Provavi a dire mettiamo insieme delle idee per il 2015?
Non scherziamo, il movimento non fa programmi elettorali.

E sono solo alcune, forse le più leggere, sassate che sono state tirate, salvo dopo nascondere la mano.

Guai a collaborare tra liste certificate, pena lapidazione mediatica su pubblica piazza virtuale.
Bene, ora siamo in ritardo e in difficoltà, alcuni di quelli che ora si "svegliano" improvvisamente sono proprio tra i lapidatori del giorno prima.
Altri sono solo attivisti e simpatizzanti sinceramente preoccupati per il disastro che significherebbe non provare a fermare la banda di filibustieri che oggi popola i palazzi della nostra regione.


Adesso che siamo alle strette  e di rincorsa mi verrebbe da dire a tutti quelli che mi domandano a che punto siamo,  di cercare chi ha ibernato la Liguria, ingessandola, non andando agli incontri, evitando il confronto sano e aperto che altri invece hanno sempre cercato, ma questo servirebbe a risolvere i problemi della nostra povera terra?


Risponderò quindi che è colpa di una malattia che ci ha preso tutti, ma proprio tutti. 
Un taffazzismo virale che ha dilagato ma al quale stiamo lavorando per trovare una cura.

Verrà anche il momento per cercare i distinguo e le responsabilità per la nostra situazione, ma non è adesso. 
Verrà il momento in cui ognuno si assumerà la sua parte di colpe, errori più o meno voluti e responsabilità.
Per ora accontentiamoci di sapere che abbiamo sbagliato tutti qualcosa.

Perché se chi semina la paura sbaglia, sbaglia anche chi si lascia intimorire e si ferma o sta zitto.
Avremo tempo per le "moviole" e per stabilire cosa potevamo fare e non è stato fatto, ma non ora.
Adesso è il momento di costruire insieme la Liguria di domani.

E per farlo dobbiamo correre e correre veloci. Dobbiamo recuperare il tempo perduto.


Avanzo quindi una proposta, anche perché mugugnare a vuoto non l'ho mai sopportato.

Scriviamo insieme un documento, molto breve in realtà, da indirizzare allo staff di Beppe, nel quale chiediamo che ci venga data la possibilità di inviare, entro una certa data, a una mail di loro scelta, proposte per le modalità delle candidature e della stesura dei programmi, in modo che poi tutti gli iscritti al Portale nella regione Liguria possano votare quello che è il metodo di lavoro che più preferiscono che venga usato.
Non dobbiamo avere timore di una eccessiva frammentazione delle proposte. Non si tratta di scrivere un pensierino da scuola elementare, per cui sono sicuro che ci aggregheremo intorno al massimo aduna decina di idee, più o meno il numero uscito dalla Toscana.
Una volta che i Cittadini a 5 Stelle della LIguria ci avranno indicato tra le vie presentate quella che ritengono la migliore impegnamoci a realizzarla, tutti insieme.

In alternativa calzoncini corti, maglioncino nero, passamontagna aperto e sospensorio, ma ricordiamoci che essere del MoVimento implica che la bottiglia non sia di plastica, ma di vetro..




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