domenica 7 giugno 2015

Caro comune di Carrara non sarò il tuo bankomat!



Troppo spesso i comuni hanno il “vizio” di usare le multe per fare cassa. A partire dall'eliminazione dell'ICI e con le continue diminuzioni dei trasferimenti statali, le multe automobilistiche sono diventate veri e propri bancomat dei municipi. Secondo un'indagine dell'Adnkronos, nel 2015 è previsto un aumento di circa il 20% negli incassi da contravvenzioni. Le amministrazioni fanno cassa in ogni maniera, alla sceriffo di Sherwood, con una strategia via via sempre più aggressiva: autovelox che garantiscono verbali a gettito continuo, vigili in strada nelle ore di punta per il traffico (quando è più facile che qualcuno commetta errori) e ausiliari che imperversano nei parcheggi a pagamento, pronti a colpire al primo sgarro e a volte anche quando lo sgarro non c'è. Un cittadino non ha molte armi con cui difendersi, nel momento in cui gli viene contestata una contravvenzione. Mi riferisco in particolare ai verbali per mancata esposizione del tagliandino di pagamento della sosta nei parcheggi blu. Sono forse le multe più bastarde, visto che i comuni danno di default ragione all'ausiliario. Il 30 settembre dello scorso anno è capitato anche a me di ritrovarmi un lenzuolo di carta sul parabrezza. Ero andato dal mio dentista a Carrara, in via Don Minzoni, per la periodica pulizia dentale. Avevo parcheggiato, pagato e esposto regolarmente sul cruscotto il ticket. Per essere precisi avevo pagato anche in modo abbondante, per essere sicuro, visto che non si sa mai che orario si fa dal dentista, tanto che all'uscita avevo ancora un'ora di margine. Mi sono recato direttamente al comando dei vigili dove una vigilessa molto gentile mi ha spiegato che non si occupavano loro della cosa ma una azienda partecipata del comune e che gli ausiliari non erano reperibili fino al giorno successivo. Mi ha spiegato, visto che venivo da fuori, come inoltrare via fax tutta la documentazione per richiedere l'annullamento della multa. Seguendo il suo consiglio l'indomani non solo mando la documentazione ma telefono anche al numero che mi aveva dato, per spiegare che ero in possesso del tagliando, che lo avevo esposto e che non era nemmeno scaduta l'ora quando ero andato a contestare il tutto. La persona con cui ho parlato è stata un po meno garbata della vigilessa del giorno prima e ha inizialmente sostenuto che io avrei potuto raccogliere il biglietto da terra, al che le ho fatto notare che sarei stato lieto se avesse potuto mettere questo suo dubbio nero su bianco, dato che a mio avviso quando si dichiarano certe cose o se ne può fornire dimostrazione o trattasi di difamazione.
In seconda battuta, mi dice senza mezzi termini che loro daranno ragione all'usiliario a prescindere e che se avessi fatto ricorso lo avrei sicuramente perso. E' oggettivamente scoraggiante per quasi chiunque pensare di fare ricorso in questi casi: un ricorso al prefetto è gratuito ma se si perde si paga il doppio della sanzione massima e un ricorso al giudice di pace costa in bolli più della contravvenzione considerando le riduzioni concesse se si paga subito. Il problema, e chi mi conosce lo sa, è che per una questione di principio difficilmente mi tiro indietro. Quando poi incontro strafottenza e cafonaggine è ancora più dura farmi desistere. Trovavo ingiusto e iniquo dover pagare un servizio per il quale avevo già esborsato al comune quanto dovuto per cui ho deciso che sarei andato fino in fondo alla faccenda, anche a costo di dover spendere qualche soldo in più. Per fortuna online si trova tutta la documentazione necessaria. E' stato sufficiente ricontrollarla con un amico avvocato (che non mi ha chiesto neppure nulla) per fare ricorso al Giudice di Pace. Poco più di un mese fa, sentite le mie ragioni, il Giudice ha stabilito che io avevo ragione e il comune torto. Non ho chiesto indietro i soldi spesi in bolli per rimarcare che difendevo il principio secondo cui un Comune non ha diritto di fare cassa sullo stile di Sir Biss di disneiana memoria, alle spalle dei cittadini. Ho fatto presente che le macchinette non sono a regola, visto che prevedono nel tagliandino uno spazio per la targa ma non danno modo di digitarla al momento della emissione, cosa che mi avrebbe permesso di affermare con certezza inconfutabile che quel tagliandino mi apparteneva (e su questo spero che qualcuno in consiglio comunale a Carrara raccolga la palla al balzo per sanare la situazione). Di fatto ho speso una decina di euro in più rispetto a pagare la multa, ma ne è valsa a mio parere, davvero la pena. Se ricorrere al Giudice diventasse una abitudine si scoraggerebbero gli enti locali da certi comportamenti eticamente poco condivisibili e se tutti quelli che ricevono un verbale sbagliato si opponessero, i comuni sarebbero costretti a cercare di recuperare le risorse in altro modo, o a protestare con più decisione verso uno stato centrale che li affama, anche quando il colore politico del governo è lo stesso dell'ente locale.

Nessun commento:

Posta un commento