martedì 11 agosto 2015

Vi supplico, fermate lo Staff!

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Vi prego, qualcuno li fermi! In una settimana rischiamo di sputtanarci quel po' di credibilità costruita in tanti anni di lavoro e sacrifici sul territorio e nelle istituzioni e tutto perché qualcuno non toglie il fiasco di vino allo staff.
Eppure che l'alcool d'estate col caldo faccia male al cervello, è ormai cosa risaputa, ma sulla questione spinosa dell'immigrazione, la quale necessita una approfondita discussione interna, rischiamo veramente di presentarci come un nugolo di galline in fuga in ogni direzione, colte dal panico, regalando per altri 5 anni, se è vero che a breve si potrebbe rivotare per le politiche, il governo del paese a Renzi o, anche peggio, a Salvini.
In una settimana a Milano hanno inanellato nell'ordine: 

1) un articolo di Manlio di Stefano, sul lavoro svolto dai nostri portavoce a Roma riguardo l'immigrazione, 2) un articolo tratto da una mail privata (e se era privata magari un motivo poteva pur esserci) di Vittorio Bertola con alcune proposte che sarebbero fortemente da analizzare, 
3) un articolo che mette a tacere un portavoce in Senato che, con tutto il rispetto per Vittorio Bertola che conosco e so non essere una testa di lega, magari aveva da dire la sua con un briciolo di cognizione di causa, visto che di immigrazione se ne occupa prima di tutto il parlamento italiano, mentre gli enti locali possono dare un feedback di cosa comportano certe decisioni prese a livello centrale.

 Ci sarebbe molto da dire sulla pratica di pubblicare una parte di una mail, avvisando solo a posteriori via sms l'interessato, ma tralasciamo questo piccolo particolare che potrebbe fuorviare dal problema che sta a monte. Andrebbero chiariti, nel senso di messo in chiaro, resi trasparenti, i meccanismi attraverso cui si pubblica qualcosa sul blog di Beppe, altrimenti si corre il rischio ogni volta di generare un' ambiguità tra idee in libertà, proposte e prese di posizioni ufficiali del Movimento. 
Nel merito delle proposte avanzate da Vittorio preferisco tornare in seguito con un articolo ad hoc. A prima vista ho l'impressione che sia come scrivere in un programma al punto uno "risolvere il problema della fame del mondo". Grazie tante, magari la differenza tra una chiacchierata inter nos e una pubblicazione in prima pagina su uno dei blog più letti d'Italia sta nel fatto che nel secondo caso qualcuno ti viene a grattare la schiena per sapere anche il COME intendi fare quel che metti in scaletta.
Questo chi sta a Roma e ci lavora da tempo, magari nelle commissioni, lo capisce meglio perché ci si confronta da più tempo, per cui è semplicemente delirante vedere apparire un post, che addita il portavoce in Senato Buccarella solo per aver detto una cosa banalissima e cioè che Vittorio Bertola non conosce a fondo la materia.
Qualcuno nello staff deve fare un salto alla anonima alcolisti perché probabilmente dimentica che per anni da Milano è stato menato malamente il belino ai consiglieri comunali di tutta Italia che si azzardavano a occuparsi di faccende anche solo un metro al di là del confine comunale.
Era una questione di ambiti di competenza, si diceva. Ora, potremmo discutere anche qui, per ora, se sia meglio così o pomì, ma l'aspetto importante è forse domandarsi con che diritto, rispetto a due portavoce che discutono pubblicamente su una posizione, una voce anonima di uno staff non eleto da nessuno possa mettere uno dei due a tacere.

Questo sopratutto quando il pasticciaccio brutto lo ha causato lo stesso staff, pubblicando a casaccio parole in libertà che anche un bambino di prima elementare avrebbe intuito sarebbero state strumentalizzate da chiunque: da sinistra, per dare ancora una volta dei fascisti al Movimento e da destra, quasi a coglionarci, da parte di Salvini, dicendo che lo si vuole copiare.
Qui occorre chiarire se quel che appare sul blog è la voce politica del movimento e in tal caso regolarne i contenuti come un Movimento che porta la voce del 25% dei votanti merita oppure se il blog è una cosa di Beppe, che possa fare da ispirazione, da stimolo, mentre il lavoro  e le dichiarazioni ufficiali del movimento avvengono altrove.

Nel frattempo mandate in vacanza i responsabili di questo paciugo prima che nel tentativo di rimediare ne combinino un altra, ve ne supplico.



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sabato 8 agosto 2015

I clandestini e la logica dello Staff

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Lo giuro, non ci sto capendo più molto riguardo le idee, le proposte e le posizioni del M5S sugli immigrati e sui clandestini. Sarà probabilmente colpa del caldo ma trovo leggermente discordanti alcune informazioni contenute in due articoli usciti a breve distanza di tempo sul Blog di Beppe.
Il primo datato 6 agosto 2015 a firma di Manlio Di Stefano e il tavolo immigrazione dei Portavoce M5S dal titolo "I #clandestini sono il nuovo oro nero" ci informa, tra le altre cose, che "i dati ci dimostrano una realtà differente dove, in percentuale alla capacità d'accoglienza italiana, il numero di richiedenti asilo sarebbe assolutamente gestibile se solo lo si volesse "
e che "la stragrande maggioranza degli immigrati transita dall'Italia con l'intenzione di andare in nord Europa per ricongiungersi alla famiglia o, semplicemente, perché sa che lì sarà più facile trovare lavoro o integrarsi per via della lingua"
L'altro, a firma di Vittorio Bertola, consigliere comunale a Torino, datato 8 agosto 2015 intitolato "Quattro proposte sull'immigrazione, di Vittorio Bertola" ci presenta un quadro tanto drammatico da necessitare di un "giro di vite sui permessi di soggiorno per protezione umanitaria" e dell' "istituzione di sistemi efficienti per il rimpatrio forzato delle persone a cui viene respinta la domanda di asilo", di "una procedura specifica per la trattazione dei ricorsi contro il diniego dell'asilo" e della necessità di una "sorveglianza più stretta dei profughi nel sistema di accoglienza".
I toni sono tanto emergenziali da portare il corriere a titolare così:
 
ma allora, questi clandestini sono troppi o non li sappiamo gestire noi italiani? Sono qui per transitare e proseguire verso l'Europa o la maggior parte di loro vanno a vivere in ghetti nelle fabbriche abbandonate e diventano manovalanza per la criminalità organizzata?

La mia non vuole essere una polemica sterile, sono però convinto che sia ora necessario aprire un sano dibattito a livello di base su questo argomento e credo che ci siano spunti interessanti in entrambi gli articoli per arrivare a sintetizzare un progetto coerente con le scelte già fatte dal M5S (ricordate il voto favorevole all’abrogazione del reato di immigrazione clandestina?).
Spero che il tutto non si esaurisca come una bolla di calore di agosto  e che i due articoli non finiscano nel dimenticatoio perché in tal caso si ridurrebbe il tutto alla solita caccia di like da parte di uno staff pronto a pubblicare tutto e il suo contrario pur di attirare l'attenzione disattenta degli opposti. 
E' importante invece che siano gli iscritti al Movimento a ragionare e approfondire il tutto.
Certo che per discutere in modo partecipato un tema così ampio uno strumento più evoluto di quelli attualmente a disposizione sarebbe quanto meno necessario.
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giovedì 6 agosto 2015

La truffa della Nuova Medicina Germanica

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 Ci sono bufale che riescono anche a strappare un sorriso, perchè innocue o perché mettono in evidenza le limitazioni di un singolo individuo o di un gruppo. In fondo il boccalone e lo scemo del villaggio, ci sono sempre stati.
Oggi che il villaggio si è fatto globale al suo espandersi esplode anche la presa per i fondelli, bonaria o maligna, di chi espone al publico ludibrio i propri limiti di capacità di pensiero, di logica o la propria creduloenria.
Ci sono però casi in cui le superstizioni personali si riversano sulla salute altrui, situazioni in cui lo scemo globale fa da megafono inconsapevole a "fedi" perverse che nulla hanno di scientifico.
In quei casi io non si può parlare di bufale, perché anche le bufale nel loro piccolo hanno una dignità. 
Quando si mette a repentaglio la pelle altrui, sulla base di convincimenti non supportati da un metodo scientifico si diviene complici di vere e proprie truffe.
La nuova medicina germanica di Hamer rientra a pieno titolo tra le truffe più becere di cui mi sia mai capitato di leggere.

Ha tutte le caratteristiche tipiche della frode antiscientifica a danno di persone che cercano risposte a problemi più o meno gravi.
Come capita in tutti questi casi c'è un guru, incompreso, additato dalla comunità scientifica, perseguitato dalle "lobbies" di potere che trova la soluzione, non per un problema specifico, ma per un ampio spettro di domande senza risposta. Viene immancabilmente suggerito un complotto, ordito da qualcuno per non far sapere alla massa, al volgo, che una risposta esiste, che la salvezza è a portata di mano, ma che i cattivi di turno vogliono impedirne la divulgazione. 
E' la solita dannatissima vecchia storia. Dal venditore di aqua fontis del far west al metodo Stamina di Vannoni, dallo stregone che legge le interiora di gallina alla NMG di Hamer, cambia il riflesso in superficie ma tuffandosi in profondità si trova la solita vecchia melma.
Eppure il "metodo scientifico" non è così difficile da divulgare come concetto. Questo al di la di essere dei matematici, dei medici o dei fisici teorici.
In questo senso, una qualche responsabilità, nel non saper raggiungere l'uomo medio, la comunità scientifica deve pur prendersela. 
C'è una frase di Einstein che sintetizza in modo semplice il concetto di fondo:

"Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato"

Non è un concetto particolarmente difficile: prima si raccolgono dati empirici basandosi su ipotesi e teorie da vagliare, poi si trova una dimostrazione matematica, rigorosa, delle ipotesi avanzate. Se non lo si fa, basterà un unico controesempio a far cadere tutto il castello di carte che si è costruito.
Senza il secondo passaggio, se si da per vera una ipotesi senza una dimostrazione, non si naviga nel tranquillo mare della scienza ma in quell'oceano più vasto e burrascoso che va dalla fede alla superstizione.

Il guru fondatore della pseudoscienza conosciuta come Nuova Medicina Germanica, Ryke Geerd Hamer è un latitante, antisemita, negazionista che ha sulla coscienza centinaia di morti.
Uno che crede e professa che Olocausto e HIV non esistono, tanto per intenderci.

Nel 1978, suo figlio Dirk Hamer rimase ucciso dopo una lunga agonia in seguito alla famosa sparatoria che coinvolse Vittorio Emanuele di Savoia. Ryke Geerd Hamer ebbe altre tragedie personali in seguito: la morte della moglie e un tumore ai testicoli che Hamer interpretò come diretta conseguenza della perdita del figlio.
Non entro volutamente nel merito delle "5 leggi biologiche" enunciate da Hamer, lascio ad altri la responsabilità di divulgare le le sue idee strampalate. Ci hanno già pensato in troppi nel tempo a "pompare" queste fandonie, a partire dalla televesione, Rai compresa, che nei primi anni 80 trasmise la presentazione della NMG. Mi interessa di più mettere in evidenza altri aspetti, a mio avviso essenziali per avere un quadro di insieme.

Hamer venne radiato dall’albo nel 1986, cosa che non lo ha minimamente fermato. Egli ha continuato a esercitare clandestinamente e a spostarsi attraverso l’Europa, inseguito via via dalle varie procure che si accorgevano di lui e dei danni che causava. Questo signore ha dichiarato a più riprese che dietro l’opposizione alla Nmg ci sarebbero gli ebrei che, stando a lui, non si curano con metodi come la chemioterapia, che è un’arma creata per sterminare tutti i non-ebrei. Israele sarebbe a conoscenza dei principi della Nuova medicina germanica ma verrebbero tenuti segreti. Nonostante la latitanza la NMG ha continuato a essere praticata e a difondersi grazie a numerosi "discepoli".
Si stima che fino a oggi le teorie di Hamer siano costate la vita a circa 300 persone.

Tra questi ricordo alcuni casi a titolo esemplificativo.

Il caso di Gaby J
Gaby J., infermiera svizzera nata il 14 dicembre del 1954, a maggio del 1997 scopre un nodulo al seno, che la biopsia rivela essere un tumore maligno. Le vengono asportati il seno ed i linfonodi: è uno shock, rifiuta la chemioterapia o la radioterapia e si avvicina alle teorie di Hamer. Due anni dopo le compare un nodulo sotto un'ascella, ma lei è tranquilla: parla di un "gonfiore dovuto ad una stasi". A metà novembre del '99 si allontana da tutto e da tutti, perché deve "concentrarsi sulla guarigione": a dicembre già non riesce più a muoversi a causa delle metastasi. Il 29 maggio del 2000 chiede aiuto alla madre, la signora Rose-Laure Huber. Gaby è ormai "uno scheletro, quasi senza capelli". Dopo dolori indicibili, accetta di ricoverarsi all’ospedale di Aarau, dove muore poco dopo. La madre non mostrerà ai parenti il corpo perché devastato dalle  metastasi.

Il caso di Domenico Mannarino
A Domenico Mannarino, ispettore di polizia di Crotone, nel novembre del 2005 viene diagnosticato un tumore al polmone: dovrebbe seguire una chemioterapia. Ma Benedetto L., un medico di Crotone del Sant’Andrea di Roma lo convince a rivolgersi alle teorie di Hamer. Dopo un breve e deludente contatto con Emmanuele Lupi, medico hameriano di Aulla, Benedetto
lo invita a contattare direttamente Marco Pfister, presidente dell'associazione ALBA. Dopo un po’ le metastasi continuano a diffondersi, tanto da paralizzare anche il lato sinistro del suo corpo. Per il medico romano la paralisi è dovuta ad un cosiddetto "conflitto di partner", per cui è colpa della moglie, che non lo appoggia a sufficienza. Il signor Mannarino muore il 19 agosto 2006, tra atroci sofferenze perché senza neanche l'aiuto della morfina. A causare la morte è una perforazione ad un'ansa intestinale.

I casi di Cristian Trevisan e Anna Maria Tosin
Nell'aprile 2012 il giudice Domenica Gambardella del tribunale di Padova ha condannato a tre anni di reclusione e 565 000 euro di risarcimento il medico Paolo Rossaro: l'accusa è di omicidio colposo per aver cagionato la morte di Cristian Trevisan (affetto da linfoma di Hodgkin) e Anna Maria Tosin (malata di tumore al seno), in seguito all'applicazione dei metodi di Hamer e, al contempo, sconsigliando il ricorso alle cure scientifiche a base di chemio e radioterapia. In appello Paolo Rossaro è stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione, nonché al risarcimento di 220 mila euro per la famiglia di Cristian Trevisan, per aver cagionato la morte solo di quest'ultimo. Tale pena è stata confermata in Cassazione.

Nell'era del web 2.0, dove la stupidità raggiunge l'apice della sua riproducibilità e divulgazione, le truffe come la NMG trovano nuovo vigore grazie a gruppi presenti sui social forum, nei quali persone prive di preparazione in campo medico si scambiano pseudocure citando dogmi tratti dai libri del guru.
Hai una vascolarizzazione al seno? E' colpa dello sfratto da casa. Ti hanno tolto l'utero? Hanno investito un tuo famigliare con un auto. Hai una cistite da escherichia coli? Qualcuno ha invaso il tuo spazio, magari insediandoti il marito o la moglie.
Le "5 leggi biologiche" nell'interpretazione di questi medici improvvisati ricordano molto i consulti delle cartomanti, dove le cause dei propri mali sono da ricercare in situazioni definite in modo volutamente molto vago. 


Io sono persona contraria a ogni forma di censura dell'informazione, ma nel vedere gruppi di discussione su facebook con più di 20 mila iscritti dove vengono propinate risposte che possono avere come effetto collaterale l'allontanamento da soluzioni medico-scientifiche reali, con gravi rischi per la salute delel persone mi viene da chiedermi se la logica della "par condicio"
televisiva abbia senso quando da una parte si ha una scienza e dall'altro una superstizione che fa da paravento a una vera e propria truffa che si prende gioco e sfrutta la disperazione di persone sfortunate. 



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venerdì 31 luglio 2015

Scuole paritarie e grillini d'acqua dolce

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Il 16% dei soldi destinati alla scuola, a Lerici, vanno alla scuola paritaria Carpanini, non solo
una riconferma, ma un aumento rispetto al passato.
L'assessore alla Pubblica Istruzione Laura Toracca ha sottolineato nel Consiglio Comunale di ieri come questa scuola offra un servizio migliore di quello della scuola statale.

Il contributo alla scuola paritaria è stato considerato prioritario rispetto a quello chiesto da Andrea Ornati, consigliere di opposizione, per la pubblica assistenza (se ne riparlerà a settembre).
L'assessore alla pubblica istruzione ha sostenuto che i fondi destinati alla scuola pubblica negli anni passati sono stati troppo alti, concetto che è stato rimarcato dal Sindaco Paoletti (quello che è passato a fare un saluto alla festa "Il Golfo sotto le 5 Stelle") che ha dichiarato che la politica della attuale amministrazione è a sostegno della scuola privata.

La posizione del M5S su scuola pubblica e paritaria è diametralmente opposta. 
Per il movimento la priorità è la Scuola Pubblica.
L'articolo 33 della nostra Costituzione, in base al quale: "Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato" viene da anni disatteso e aggirato.
Abbiamo la classe di insegnanti meno pagati d'Europa e alla scuola pubblica viene chiesto sempre più di arrangiarsi,  di far fronte ai tagli, mentre il privato viene "coccolato".
In un contesto nazionale in cui le scuole pubbliche cadono a pezzi e viviamo in una situazione in cui , nonostante l'emergenza sicurezza sia sotto gli occhi di tutti, i soldi per ristrutturare gli edifici scolastici il governo non li trova, ma per le scuole paritarie sì, sentire che anche il Comune, ossia quel pezzo di stato che è più vicino ai cittadini, ha tra le sue priorità le esigenze di una scuola paritaria è sconfortante.
Il regalo alle scuole non statali viene infilato anche nel Ddl sulla Buona Scuola, che di schifezze ne contiene innumerevoli. Le famiglie, anche quelle benestanti, che iscrivono i propri figli alle scuole paritarie potranno godere di sgravi fiscali.

Io mi chiedo come facciano a definirsi grilline delle persone che di fronte a scelte come queste tacciono. E mi riferisco anche a diversi che sono vicini o parte di questa amministrazione. Porto ad esempio il consigliere Claudia Gianstefani, che per anni si è professata grillina e ora è consigliere di maggioranza con deleghe, tra le altre cose, alla tutela dell'ambiente e al ciclo dei rifiuti.
E' inutile venire alle feste del Movimento 5 Stelle o partecipare agli "intermeetup" se poi non si difendono i principi e le idee del M5S quando se ne ha la possibilità.
Claudia è solo un esempio che spicca sul resto perché si è sempre definita grillina, fin dalla scorsa amministrazione, quando era all'opposizione e ha partecipato anche attivamente a raccolte firme sul territorio, ma di esempi potrei farne altri e non pochi.
Di grillini d'acqua dolce pronti per mero opportunismo a voltarsi dall'altra parte e a far finta di nulla alla bisogna ce ne sono molti, forse troppi. 

Anche per questo non mi sono candidato e non ho appoggiato la lista "civica" che attualmente amministra Lerici .


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giovedì 30 luglio 2015

I suggeritori di poltronifici

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Mi spiace ma quando è troppo è troppo. Viene da chiedersi se certe persone conoscano almeno lontanamente la storia e i principi del M5S prima di divulgare improbabili comunicati stampa.
Il Movimento 5 stelle è contrario aila moltiplicazione delle poltrone e all'occupazione da parte della politica dei ruoli amministrativi sia che si tratti di partecipate regionali o locali.
E' pertanto inconcepibile e indignitoso che siano voci del M5S a proporre di rafforzare quel sistema clientelare con cui i partiti mantengono il proprio consenso.
La politica, anzi la buona Politica deve limitarsi a dettare linee di indirizzo generale ma stare fuori dalle nomine. Pensare che poi l'ingresso in un CdA come quello di Acam da parte di rappresentanti del centrodestra possa costituire una garanzia per i cittadini è semplicemente delirante.
Quando la politica sta dentro le partecipate lo fa per spartirsi appalti, orientarli e averne a volte, troppo spesso, un ritorno in campagna elettorale.
Mi stupisce e mi fa riflettere l'invito rivolto dal consigliere regionale Battistini e da Massimo Baldino (a che titolo?) in un articolo online alla Regione affinché il centrodestra sieda nel CdA con persone di sua fiducia.
Consigliere Battistini, noi nasciamo per tirarla fuori la politica dalle partecipate, non per infilarci a forza chi ancora non c'è!
Se davvero è convinto che il centrodestra possa svolgere un ruolo di controllo forse siede nel posto sbagliato in consiglio regionale.
La posizione di un Movimento come il nostro non può e non deve essere che quella di far entrare cervelli nei posti chiave di quei buchi neri che sono le partecipate locali, il criterio deve essere il merito e il metodo la trasparenza e non la nomina lottizzata. Evitiamo di favorire o suggerire poltronifici e visto che c'è si ripassi un po di storia di Acam così forse scoprirà che in passato è stata proprio la parcellizzazione politica dei ruoli dirigenziali ad aver ridotto in cenere una azienda che funzionava.

Una volta che un ente sceglie opportunamente di non partecipare alla lottizzazione politica vediamo di non fare noi i suggeritori di poltronifici per favore!

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martedì 28 luglio 2015

Armi Autonome Intelligenti. Una volta non era un film?

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Stephen Hawking il fisico teorico, Steve Wosniak cofondatore di Apple, Elon Musk CEO della Tesla Motors, Demis Hassabis, uno dei padri di google, sono solo alcuni dei nomi che aderiscono alla richiesta di messa al bando per le armi autonome dotate di intelligenza artificiale.
"E' solo una questione di tempo prima che le si ritrovi al mercato nero e nelle mani di gruppi terroristi".
Il Fisico Teorico Stephen Hawking e il CEO della Tesla Motors Elon Musk hanno aderito alla campagna lanciata dagli esperti di intelligenza artificiale e di robotica per la messa al bando delle "armi ofensive autonome dotate di intelligenza artificiale", con una lettera aperta pubblicata lunedi scorso.
La tecnologia dell'intelligenza artificiale ha raggiunto un punto di sviluppo in cui l'impiego pratico di tali sistemi è fattibile entro pochi anni, non decenni e i rischi sono alti.
La lettera verrà presentata mercoledì 29 luglio al "International Joint Conference on Artificial Intelligence" che si terrà a Buenos Aires.
Le armi autonome intelligenti sono state descrite come la terza rivoluzione nel campo militare, dopo le armi da fuoco e le armi nucleari.
La lettera pone una distinzione tra le armi che possono selezionare e attaccare bersagli senza ordini umani rispetto ai droni e ai missili guidati i cui bersagli sono selezionati da uomini.
La lettera spiega inoltre come l'intelligenza artificiale possa rendere più sicure le zone di guerra per i militari senza il bisogno di sviluppare armi che possono operare senza il controllo umano.
Sarebbe solo questione di tempo prima che queste armi inizino a essere reperibili al mercato nero e nelle mani di terroristi, dittatori e altri attori negativi della scena mondiale. Ci sono molti modi in cui l'intelligenza artificiale può rendere più sicuri i campi di battaglia per gli uomini, specialmente per i civili, senza creare nuovi strumenti di distruzione.

Leggendo questa notizia la mente non può non correre a film come Terminator in cui le macchine dotate di intelligenza artificiale erano anche in grado di auto prodursi e alle tre leggi della robotica di Asimov che ponevano i paletti invalicabili per la vita artificiale nei confronti dell'umanità e degli uomini:
  1. Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno.
  2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.
  3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge
 In un certo qual modo la lettera aperta firmata da Hawkings e dagli altri va nella stessa direzione. Riporto di seguito il testo integrale tradotto.


Armi autonome: una lettera aperta dai ricercatori di robotica e intelligenza artificiale

Le armi autonome selezionano e ingaggiano bersagli senza intervento umano. Possono includere, per esempio elicotteri armati che possono cercare e eliminare persone secondo certi criteri predefiniti, ma non includono i missili guidati o i droni pilotati in remoto nei qual casi le decisioni vengono prese da soggetti umani.
La tecnologia di intelligenza artificiale ha raggiunto un punto dove lo sviluppo di certi sistemi è praticamente, se non legalmente, fattibile in pochi anni e non decenni e i rischi sono alti: le armi autonome sono state definite la terza rivoluzione in campo militare dopo l'avvento delle armi da fuoco e delle armi nucleari.

Molti sono gli argomenti pro e contro le armi autonome intelligenti, per esempio  rimpiazzare soldati umani con macchine è utile a ridurre perdite per chi le possiede ma al contempo si riduce la difficoltà di andare in battaglia. La domanda chiave per l'umanità oggi è se dare vita a una nuova razza globale, di armi basate su intelligenza artificiale, o in alternativa adoperarsi per prevenirne la nascita.

Se qualche alto comando militare spingerà per lo sviluppo delle armi a intelligenza artificiale autonome una corsa globale agli armamenti sarà inevitabile e il punto di arrivo di questa traiettoria tecnologica è scontato: le armi autonome diventeranno i kalashnikov di domani.
Contrariamente alle armi nucleari non richiedono costi o materiali difficili da ottenere per essere realizzate, così la loro produzione di massa diventerà disponibile e a basso costo per ogni potere militare di un certo livello.
Sarà solo una questione di tempo prima che le si possa trovare sul mercato nero o finire nelle mani di terroristi, dittatori che vogliono tenere sotto controllo i propri popoli, signori della guerra che vogliano perpetrare pulizie etniche ecc.

Le armi autonome intelligenti sono l'ideale per missioni come assassinio, destabilizzazione di nazioni, sottomissione di popoli e uccisioni selettive di particolari gruppi etnici.  Noi crediamo quindi che lo sviluppo di armi autonome basate su intelligenza artificiale non porti alcun beneficio per l'umanità. Ci sono molti modi in cui l'intelligenza artificiale può rendere i campi di battaglia più sicuri per gli uomini, specialmente i civili, senza creare nuovi strumenti per uccidere persone.

Così come molti chimici e biologi non hanno interesse nel costruire armi biologiche o chimiche, la maggior parte dei ricercatori di intelligenza artificiale non hanno interesse nel costruire armi autonome basate sulla IA e non vogliono che altri le sviluppino, creando potenzialmente una opinione pubblica contraria all'intelligenza artificiale la cui ricerca può invece portare benefici alla società del futuro. 

Allo stesso modo i chimici e biologi hanno supportato pubblicamente inizative internazionali
che hanno portato al divieto nell'uso di armi chimiche e biologiche e molti fisici hanno supportato i trattati che hanno messo al bando le armi nucleari e blidato le armi laser.

In sostanza noi crediamo che l'intelligenza artificiale abbia un grande potenziale da offrire in termini di benefici all'umanità e che l'obiettivo del campo di ricerca sia quello. 

Dare inizio a una razza di armi autonome basate sull'intelligenza artificiale è una pessima idea e si dovrebbe agire preventivamente con una loro messa al bando prima che il loro sviluppo sfugga al controllo umano.



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giovedì 23 luglio 2015

Contributi Pubblici Editoria al Corriere Mercantile - voto a favore del M5S Ligure

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Il Movimento 5 Stelle è contro i contributi pubblici all'editoria, da sempre, ormai dovrebbero saperlo anche i sassi. Beppe ha passato anni a sgolarsi dai palchi a spiegare quanti milioni di euro di soldi pubblici vengon sperperati per tenere in piedi giornali che da soli non ce la fanno perché nessuno o quasi li legge più o per mille altri motivi.
Lo scorso anno il M5S ha presentato un disegno di legge alla Camera dei Deputati per abolire definitivamente questi finanziamenti, mantenendo il fondo per la mobilità e la riqualificazione professionale dei giornalisti.
Pare però che la cosa sia sfuggita ai consiglieri neo eletti in regione Liguria che tra lo stupore di molti attivisti, me compreso, hanno votato a favore di un ordine del giorno, che va in direzione diametralmente opposta.
L'OdG votato all'unanimità, avente come primo firmatario Raffaella Paita, impegna la giunta ad attivarsi presso il Governo per la vicenda che riguarda il Corriere Mercantile di Genova che naviga in cattive acque economicamente. 
Il documento impegna la giunta affinche "la richiesta di aiuto del direttore Angeli trovi nella politica ascolto e risposte concrete", risposte che la politica potrà concretamente tradurre in finanziamenti pubblici per l'editoria.
Nel documento si sottolinea che "il quotidiano è una testata storica del giornalismo genovese e italiano che dal 1948 offre un contributo essenziale al dibattito pubblico e alla pluralità dell’informazione".
Sempre nel documento si mette in evidenza che sono in gioco posti di lavoro di persone che negli anni hanno contribuito a garantire la ricchezza e la pluralità del dibattito pubblico.
In pratica il documento segue lo stesso leitmotiv di quello uscito dal Consiglio Regionale del 3 marzo scorso. 
Anche in quell'occasione, era il Corriere Mercantile l'oggetto del documento e anche in quell'occasione si parlava di pluralità di informazione.
Si chiedevano "subito i fondi dell'editoria" e si ricordavano le nobili origini della testata, nata nel 1824.
Inutile dire che anche in quel caso non poteva mancare un riferimento ai posti di lavoro a rischio:
 "La ventilata chiusura – si legge nel documento – oltre a rappresentare un ulteriore ridimensionamento della pluralità dell'informazione mette a rischio diversi posti di lavoro con la conseguente successiva difficoltà di collocazione, vista la crisi che attanaglia l'editoria e il settore dell'informazione in genere".
In entrambi i casi il voto all'unanimità ha sancito un pensiero unico che antepone le necessità dei pochi a quelle di molti. 
Con questo non intendo dire che vedere dei seri professionisti finire disoccupati mi faccia piacere. E' anche vero che ci sono tante testate indipendenti che non sono categorie protette da fondi pubblici.
Sarebbe stato utile che anche i consiglieri regionali liguri del M5S se lo ricordassero: una voce fuori dal coro in questo caso era più che mai necessaria, non per marcare a tutti i costi una qualche forma di diversità, quanto per difendere il principio secondo cui non ci devono essere categorie protette, tanto meno poi a macchia di leopardo, perché occorre ricordarlo, i contributi per l'editoria non ci sono per tutti, ma solo per alcuni degli attori dell'informazione.
Se il M5S è in regione, c'è per marcare una differenza col passato, altrimenti, se agli stessi OdG si danno le stesse risposte di sempre, cosa ci sta a fare?

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domenica 19 luglio 2015

Il bicarbonato anticancro e il relativismo della bufala

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Pare occorra ripeterlo come un mantra che il bicarbonato non cura il cancro. Non esistono studi scientifici che provino che il bicarbonato possa curare un tumore. Affermare che il bicarbonato possa guarire tutti i tumori (o molti di essi) è, fino a prova contraria, assolutamente falso. Il bicarbonato viene usato, in alcuni casi, per favorire la crescita di cellule tumorali in laboratorio, come aggiunta nei terreni di coltura.
Nonostante tutti gli sforzi che si fanno quotidianamente, per informare e far comprendere che la soluzione di tutti i mali non la si può trovare sul blog del disinformatore di turno, che magari è in buona fede ma di medicina/fisica/ingegneria/informatica non ci capisce una beata mazza, la rete continua a regalare perle preziose e infinite fonti di  ispirazione come quel "è una bufala per alcuni, per altri no" che introduce una sorta di relativismo della bufala che ha un che di einsteiniano nella sua completa idiozia.
In fondo se lo spazio e il tempo possono essere relativi, hai visto mai che lo siano anche le bufale? Per cui se per alcuni mescolando bicarbonato e limone si ottiene una bevanda leggermente acidula per altri si può ottenere la panacea per tutti i mali. 
Il mondo in fondo è bello perché è vario e ci si potrebbe anche scherzare sopra, se non fosse che il rimbalzare notizie basate sull'opinione di qualcuno competente quanto un paracarro in medicina, rischi di illudere altri che ci sia un fondo di verità o di ferire la sensibilità di chi ha provato sulla propria pelle o su quella dei propri cari, l'impotenza della medicina davanti a certe malattie.
Il complottaro però non si ferma a riflettere davanti a certe inezie. Il complotto scorre potente in lui perché la sua mentalità "aperta" gli permette di vedere quel che altri non notano. Poco importa che tra i negazionisti vi siano magari persone che hanno titolo, esperienza e conoscenze sufficienti a sotterrarlo, il complottista è il coronamento della democrazia applicata, laddove non serve e anzi è dannosa. Per cui se la maggioranza dei siti web dice che la terra è piatta, deve esserlo e se non ci credi allora sei ignorante tu o peggio sei d'accordo con le lobby di turno. In fondo se la politica è manovrata a cosa serve provare una affermazione in modo scientifico?






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mercoledì 15 luglio 2015

Libero di ridere, anche di Cara Glorio

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Peins un Mahomet glorieux, tu meurs.
Dessine un Mahomet rigolo, tu meurs.
Gribouille un Mahomet ignoble, tu meurs.
Réalise un film de merde sur Mahomet, tu meurs.
Tu résistes à la terreur religieuse, tu meurs.
Tu lèches le cul aux intégristes, tu meurs.
Pends un obscurantiste pour un abruti, tu meurs.
Essaie de débattre avec un obscurantiste, tu meurs.
Il n’y a rien à négocier avec les fascistes.
La liberté de nous marrer sans aucune retenue, la loi nous la donnait déjà, la violence systématique des extrémistes nous la donne aussi.
Merci, bande de cons.
(Charb)

Questo è l'editoriale con cui Charb, ossia Stèphane Charbonnier aprì un numero del suo Charlie Hebdo nell'ottobre del 2012. Con questo editoriale volle ribadire la sua libertà di ridere di qualsiasi cosa.
Sappiamo come è andata a finire in seguito. Un certo numero di persone prive del senso dell'umorismo hanno messo fine brutalmente al suo diritto alla satira.

Per fortuna qui siamo in Italia, la nazione che fa più ridere il mondo di sé per cui tutto viene commisurato di conseguenza. 
L'analogia però ci sta tutta e quando ieri, martedì 14 luglio 2015, ho pubblicato sulla mia pagina facebook un'immagine fumettata che rappresenta a mio avviso in modo abbastanza fedele la situazione in cui versa il movimento 5 stelle in Liguria, sospettavo che prima o dopo qualcuno avrebbe storto il naso.
Quel che non mi attendevo, ma l'Italia sa sempre stupirmi in fatto di buffonaggine, è che un esponente politico di "spicco" avesse bisgno dell'intervento del papà che la venisse a difendere a spada tratta.
Ora, detta chiaramente, io Cara Glorio la conosco solo per le notizie che me ne da la stampa a cui lei spesso si rivolge per la guerra intestina al movimento imperiese. Guerra che se fosse l'unica in Liguria potremmo stappare una bottiglia di quello buono, ma così non è.
Infatti la vignetta non era dedicata a lei in particolare (mi spiace Cara, non sei così importante :-) ) ma non ci stiamo facendo mancare davvero nulla nella nostra regione.
Abbiamo lotte tra meetup, faide interne ai singoli movimenti locali, arrivisti che spintonano e che se da un lato non pensano lontanamente a impegnarsi nei propri comuni, non vedono l'ora che si voti alle nazionali per essere in prima linea. Ex candidati che si vedono arrivare resoconti di spese elettorali dal cielo di cui non sapevano nulla. Altri ex candidati che ci marciano sopra. Insomma diciamocelo, se non è una royal rumble questa, cosa lo è?

Su questo le cronache ci daranno gioie e gossip per tutta l'estate e oltre, temo, ma tornerò a parlarne in altri articoli.
Quando ieri notte di rientro da una cena tra amici ho letto quel che ha scritto il padre della Glorio il primo istinto è stato di rispondergli in privato per spiegare che non era un attacco alla dignità di sua figlia ma che prendevo in giro un po tutti, con autoironia, visto che nell'immagine appaio anche io. Stamani a mente più fresca, per quanto possa esserci fresco in pieno luglio,  ho ripensato a tutta la faccenda e sinceramente mi sono reso conto che non avrei dovuto giustificarmi in alcuna maniera con questo signore. 
Sua figlia è un personaggio pubblico, quando agisce in quella veste le sue decisioni hanno un riflesso sulla vita di molte persone, per cui io voglio rivendicare, nel mio piccolo, il mio diritto e la libertà di ridere, anche di lei e se la cosa non le sta bene veda immagine di copertina dell'articolo (anche quella ispirata a Hebdo).   
Per la cronaca la traduzione del testo di Charb è questa:

Dipingi un Maometto glorioso, e muori.
Disegna un Maometto divertente, e muori.
Scarabocchia un Maometto ingobile, e muori.
Gira un film di merda su Maometto, e muori.
Resisti al terrorismo religioso, e muori.
Lecca il culo agli integralisti, e muori.
Prendi un oscurantista per un coglione, e muori.
Cerca di discutere con un oscurantista, e muori.
Non c’è niente da negoziare con i fascisti.
La libertà di ridere senza alcun ritegno la legge ce la dà già, la violenza sistematica degli estremisti ce la rinnova.
Grazie, banda di imbecilli.
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